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BOX – Vaccini e autismo: il giornalismo che corregge la scienza

Quando il giornalista inglese Brian Deer cominciò a indagare per il Times di Londra sulla vicenda del presunto legame tra vaccinazione trivalente e insorgenza dell’autismo, la reazione della comunità scientifica fu di fastidio: il solito giornalista in cerca di sensazionalismo, che gonfia a dismisura una controversia per vendere più copie.

Ci sono voluti quasi dodici anni, ma alla fine è emersa la verità che il fiuto giornalistico di Deer aveva subodorato: il ricercatore che sosteneva di aver dimostrato la pericolosità del vaccino ha commesso un’elaborata frode, approfittando della debolezza della comunità scientifica – che negli ultimi secoli si è specializzata nell’individuare gli errori in buona fede, ed è ancora poco attrezzata contro le truffe ben architettate – e usandola per fare breccia nei media.

L’articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista Lancet, infatti, era basato sulla falsificazione di un gran numero di elementi delle cartelle cliniche dei suoi giovani pazienti, come Deer si è preso la briga di verificare individuando e poi intervistando molte famiglie: «Quando l’articolo fu infine ritrattato, 12 anni dopo la pubblicazione e dopo la dissezione forense nel corso del più lungo procedimento disciplinare del General Medical Council (GMC), ben pochi avrebbero potuto negare che quell’articolo era fatalmente difettoso sia dal punto scientifico sia da quello etico. Ma c’è voluto il diligente scetticismo di un uomo, che stava al di fuori della medicina e della scienza, per mostrare che quello studio era in realtà una frode elaborata» hanno scritto nel gennaio di quest’anno la direttrice del British Medical Journal Fiona Godlee e i suoi due vice Jane Smith e Harvey Marcovitch. «Sulla base di interviste, documenti e dati resi pubblici nel corso del procedimento del GMC, Deer mostra come Wakefiend alterò molti fatti riguardo alla storia clinica dei pazienti per rafforzare la sua pretesa di aver identificato una nuova sindrome; come la sua istituzione, il Royal Free Hospital and Medical School di Londra, lo appoggiò mentre cercava di sfruttare i susseguenti timori sul vaccino trivalente per ottenere un beneficio finanziario; e come molti mancarono a lungo al loro dovere di investigare nell’interesse del pubblico quando Deer presentò le sue prime obiezioni».

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