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Macedonia di matematica

di Paolo Gangemi. 

Raccontare storie è l’unica forma di letteratura che non passerà mai di moda. E se nelle storie c’è un po’ di matematica, l’importante è comunque il piacere della lettura.Un diario di viaggio in India, due amici che parlano di Picasso, un’accorata lettera dal carcere, una discussione fra scommettitori sotto le mura di Troia: sono innumerevoli le forme narrative con cui si può raccontare la matematica. Così come innumerevoli sono gli argomenti: è meglio acquistare un terreno pianeggiante o collinoso? Perché il diritto penale non è archimedeo? E che cosa ha rovinato la vita del povero Gottlob Frege? Insomma, di tutto e di più, e non solo per chi ama la matematica: anche chi non l’ha mai potuta soffrire potrà soddisfare altre curiosità legate all’arte, alla letteratura e alla vita quotidiana.Come tutte le macedonie che si rispettino, anche questa ha un grande pregio: la leggerezza. Sono tutti capitoli brevissimi e indipendenti fra loro, che possono essere centellinati, letti in ordine sparso o divorati in un baleno, ma sempre con una sicurezza: che la digestione non sarà difficile.

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