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Una bussola per orientarsi nel mondo dei vaccini, tra fiducia e paura

È in uscita sabato 14 ottobre, in edicola con in Corriere della Sera, il libro di Roberta Villa sui vaccini, e su quello che nell’efficace titolo diventa «il diritto di non aver paura» (che va di pari passo con il diritto di ciascuno di noi di averne un po’, e di ottenere rassicurazioni convincenti e in qualche misura empatiche): «Hanno salvato più vite umane di qualunque altro farmaco. Eppure nessun altro farmaco o trattamento, fin dalle origini, è guardato con altrettanto sospetto» si legge nella presentazione. «Roberta Villa, medico e giornalista, cerca di capire quali sono le paure e le trappole mentali che entrano in gioco in questa come in altre situazioni: da dove nascono, perché ci bloccano, così da riuscire, nell’auspicio di chi scrive, in qualche caso, magari, a scardinarle.

La recente polemica attorno ai vaccini – e soprattutto all’obbligo esteso a molte vaccinazioni – offre lo spunto di partenza per allargare poi la riflessione, che ripercorre il caso Stamina tracciando un parallelismo in cui appare chiaro che le stesse ragioni ed emozioni che hanno dominato all’epoca della controversia sulle presunte terapie staminali di Vannoni e compagnia oggi spingono a schierarsi pro o contro le vaccinazioni, e in futuro potrebbero tornare a influenzare in maniera drammatica il dibattito pubblico.

«Non è solo, né essenzialmente, questione di informazioni. Chiunque oggi ha tutta la conoscenza umana nel palmo della mano, solo digitando una parola chiave sullo smartphone che ha sempre con sé. Piuttosto si parla di un sovraccarico informativo: in questa mole di dati, come orientarsi? Nel campo specifico dei vaccini, poi, si trova di tutto, in rete e in libreria. Perché allora scriverne ancora? Il testo risponde solo ad alcuni dei quesiti più comuni, per il resto offre soprattutto una bussola, una chiave di lettura per interpretare quel che si sente dire» prosegue la presentazione. «Più che dare risposte, il libro si propone quindi di provare a capire perché ci facciamo certe domande. In questo modo potrebbe essere utile anche a chi dubbi sui vaccini non ne ha, o non è interessato all’argomento. La speranza è che questa lettura possa aiutarlo a evitare di cadere un giorno negli stessi errori cognitivi ed emotivi che oggi osserviamo negli antivaccinisti, in altre situazioni importanti per la propria salute, magari dando credito al prossimo ciarlatano che entrerà in scena, o scegliendo una cura “alternativa” contro il cancro».

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