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Il futuro del giornalismo scientifico? Occorre prepararlo

In occasione del meeting annuale della American Association for the Advancement of Science, a Chicago si è tenuto un workshop – promosso dalla Federazione mondiale dei giornalisti scientifici e  finanziato dalla Fondazione Kavli – in cui un’ampia schiera di colleghi di ogni parte del mondo si è interrogata sul futuro del giornalismo scientifico, sempre più stretto nella morsa tra compensi in calo e investimenti massicci – pubblici e privati – nella promozione di ricerche (più o meno rilevanti)  spesso affidata agli autori delle ricerche stesse, o a efficientissimi uffici marketing.
Il collega Joost van Kasteren, che presiede l’associazione olandese dei giornalisti scientifici e si candida a presiedere l’EUSJA con un progetto di rinnovamento profondo condiviso con Fabio Turone (candidato al ruolo di Vice Presidente) e la collega inglese Connie StLouis (giornalista scientifica della BBC e presidente del Master in giornalismo scientifico della City University London, candidata come segretario) ha scritto un interessante resoconto, appena pubblicato sul sito dell’EUSJA: Is there a future for science journalism?

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