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BOX – Accademico sì, ma non troppo

Da tempo è noto che i comunicati stampa, quando si parla di prodotti, tendono a esagerare i pregi e a minimizzare i limiti e i costi della «importante novità». Numerosi studi hanno dimostrato che i farmaci appaiono sistematicamente migliori nei press-release che negli studi scientifici veri e propri, che quei press-release dovrebbero presentare. Quello che in tempi recenti ha suscitato sorpresa è stato scoprire che questa tendenza alla forzatura encomiastica è sistematicamente presente non solo nel lavoro degli uffici stampa delle industrie, ma anche – seppure in misura minore – in quello prodotto da Università e centri di ricerca accademici, pubblici e privati. Perfino gli uffici stampa dei grandi editori di riviste scientifiche sono stati colti in flagrante mentre esageravano il significato dell’ultimo studio apparso sulla loro rivista nel tentativo di ritagliarsi un posticino sulla stampa, tanto che da qualche tempo alcuni comunicati stampa anglosassoni contengono anche un esplicito invito alla “delazione” da parte di chi ravvisasse elementi di sensazionalismo.

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